Genitori divorziati, la casa va ai figli, devono alternarsi padre e madre

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Questa la decisione del Tribunale Ordinario di Cuneo, confermata dalla Corte d’Appello di Torino. Un notevole cambiamento in materia di separazioni e divorzi, che mette al primo posto l’interesse dei figli minori.
Quando per i coniugi non è più possibile ristabilire la comunione spirituale e materiale, l’unica strada è quella di sciogliere gli effetti civili del matrimonio con una sentenza di divorzio. In questo caso, la prassi giurisprudenziale ha sempre visto assegnare la casa adibita ad abitazione familiare al genitore presso cui sono collocati i figli minori.
L’orientamento di cui si è appena parlato, ormai consolidato negli anni come unica alternativa disponibile, oggi si affianca ad una nuova possibilità, del tutto inedita: la casa può essere assegnata ai figli minori, con conseguente obbligo dei genitori di alternare la loro presenza nella casa familiare nei giorni in cui è previsto stiano con i figli.  Nel caso che qui ci interessa, invece, poiché entrambi i genitori possedevano altri immobili ad uso abitativo, il Tribunale prima e la Corte d’Appello dopo hanno stabilito che la casa resterà assegnata ai figli, i quali non saranno più costretti a cambiare posto ogni settimana per poter vedere entrambi i genitori, mentre gli ex coniugi dovranno alternare la propria presenza nell’abitazione familiare, al fine di tutelare l’interesse dei minori. Gli stessi, infatti, potranno passare gli altri giorni nelle rispettive altre abitazioni di proprietà. Secondo i giudici, inoltre, qualora i genitori non dovessero apprezzare la permanenza nelle altre case, potranno comunque metterle a frutto ed utilizzarne i proventi (come eventuali canoni di locazione) per scegliere altri appartamenti.