La più recente giurisprudenza di merito sembra voler avviare una nuova stagione di applicazione delle norme introdotte dalla riforma del 2006 e l’affidamento dei figli sembra diventare davvero condiviso. Ne dà conferma una recentissima sentenza del Tribunale di Firenze (sent. n. 2954/2018), con la quale si concede ai genitori la parità circa i tempi di frequentazione del figlio, assecondando di fatto le sollecitazioni del minore . Con la sentenza in esame, seguendo l’approccio di Cass. sez. unite 18287/2018, il Tribunale rinsalda il principio dell’autoresponsabilità: chiarisce infatti in tema di determinazione dell’assegno, che il parametro dell’adeguatezza ha carattere intrinsecamente relativo ed impone una valutazione composita e comparativa. Di tal che occorre verificare in primo luogo se esista un apprezzabile squilibrio fra le condizioni economico-patrimoniali degli ex coniugi e in secondo luogo le cause di tale divario; e in particolare se la situazione di squilibrio sia stata determinata dalla maggiore profusione di energie e di capacità da parte del coniuge “indebolito”.
In tale ottica viene valorizzato il principio di autoresponsabilità di ciascuno degli ex coniugi, le cui scelte di attuazione dello “scopo sociale” della famiglia, soprattutto mediante la ripartizione dei ruoli al suo interno, assumono primario rilievo nella verifica della adeguatezza dei mezzi e dell’incapacità di procurarseli. Così la funzione compensativo-perequativa consente di apprezzare tutte le situazioni in cui il coniuge più debole economicamente non ha potuto esprimere le proprie potenzialità personali e professionali per averle sacrificate (rectius investite) in favore della famiglia.
In sostanza occorre non tanto ripianare tout court gli squilibri economici tra gli ex coniugi, bensì evitare locupletazioni in favore della parte che ha direttamente e/o mediamente beneficiato, durante il matrimonio, dell’opera morale e materiale, non remunerata, dell’altro coniuge.
Una perfetta guida per stabilire come regolarsi equilibratamente di fronte a una richiesta di assegno divorzile.