Vendita di scarpe “All Star” false: prezzo e venditore non bastano a rendere palese la contraffazione

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Il prezzo di vendita, assai contenuto, e la persona del venditore – uno straniero – non bastano per rendere automaticamente palese per il compratore la falsità del marchio del prodotto venduto. Ricostruita la vicenda, relativa alla vendita di scarpe con marchio contraffatto, i giudici di merito ritengono, sia in primo che in secondo grado, palese la colpevolezza delle due persone sotto processo – risultate peraltro avere costituito una società per il commercio di abbigliamento e accessori – per avere effettuato «l’acquisizione e la messa in vendita di un cospicuo numero scarpe recanti il marchio contraffatto “All Star”», scarpe oggetto di sequestro. Col ricorso in Cassazione, però, la difesa sostiene manchino «l’attitudine ingannatoria della merce sequestrata, avuto riguardo alla figura del consumatore medio» e «la sussistenza dell’elemento costitutivo della contraffazione di un marchio che, nel caso specifico, non recava denominazioni di sorta ed appariva di evidente grossolanità, anche a causa degli elementi qualitativi dei beni, la cui imitazione meramente figurativa avrebbe potuto configurare altre, diverse e meno gravi fattispecie di reato»