Il D.l. “Cura Italia” e le nuove disposizioni in materia di sfratti: stop fino al 30 settembre

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Durante l’emergenza COVID-19 il Governo ha posto in essere una serie di misure a carattere assistenziale, emanando il D.l. 18/2020 (cd. “Decreto Cura Italia”), allo scopo di far fronte alle ricadute economiche prodotte dalla pandemia tutt’ora in corso.

È indubbio che molte famiglie italiane, a seguito del lockdown che ha portato alla chiusura di numerose attività lavorative, si trovino ora ad affrontare delle gravi ripercussioni dal punto di vista economico. Lo stop delle attività produttive ed i conseguenti ritardi o difficoltà nell’elargizione degli aiuti prospettati dal Governo, finiscono perciò per gravare sul bilancio familiare. Pertanto, di riflesso, sul pagamento dei canoni di locazione.

La l. 24.04.2020, n. 17, di conversione del summenzionato decreto, all’art. 103, comma 6, prevede che “L’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, è sospesa fino al 1° settembre 2020”. Pertanto, viene prevista una proroga all’esecutività dello sfratto per morosità che paralizza l’intera procedura almeno fino a settembre 2020.

Per avvalersi della proroga in oggetto, il conduttore dovrà rivolgersi al Tribunale del luogo in cui si trova l’immobile, dovendo egli stesso dimostrare lo stato d’urgenza e di bisogno che giustificano l’applucazione di una misura di siffatto genere.

In ogni caso, alla ripresa delle attività giudiziarie, i proprietari degli immobili potranno proporre la procedura di sfratto per morosità, nonché l’ingiunzione per la corresponsione dei canoni ancora contrattualmente dovuti.