Coronavirus: la fase 2

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Con il D.P.C.M. del 26 aprile c.a. il Governo allenta le maglie delle restrizioni della c.d. “fase 1” dando avvio alla ripresa graduale di taluni settori produttivi e con la previsioni di visite a parenti e congiunti.

Più nel dettaglio, a partire dal 04 maggio saranno consentiti non solo gli spostamenti per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, ovvero motivi di salute, ma anche quelli per incontrare congiunti, a condizione che ovviamente vengano rispettate le regole di distanza interpersonale, il divieto di assembramento e l’impiego delle mascherine.

Il divieto di spostarsi da comunale diventa regionale e viene confermato il divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione per chi è in quarantena e per chi presenta sintomi da infezione respiratoria.

Riaprono i giardini pubblici, ma nel rispetto del divieto di assembramento (restano, invece, chiuse le aree gioco per bambini. L’attività motoria e sportiva è consentita in forma individuale e nel rispetto della distanza interpersonale di due metri.

A partire dal 18 maggio verranno aperti anche musei e biblioteche.

Confermata la modalità di didattica a distanza per tutta la durata della sospensione al posto di quella in presenza.

Restano sospese le funzioni religiose, tuttavia dal 4 maggio saranno permessi i funerali, limitati alla sola presenza dei familiari del defunto e per un massimo di 15 persone.

Restano sospese le attività produttive, ad eccezione di quelle dettagliate all’allegato 3, tra cui quelle dell’area edilizia e cantieri. Si precisa, altresì, che le attività che restano ancora sospese possono comunque proseguire in modalità a distanza o smart working.

Restano sospese le attività di bar e ristorazione, tranne le mense ed i catering continuativi, nel rispetto della distanza interpersonale. Consentite le consegne a domicilio e l’asporto, a condizione che siano rispettate le regole di igiene e distanziamento. Restano fermi barbieri, parrucchieri ed estetisti, che invece apriranno a partire dal primo giugno.

Le disposizioni del DPCM 26 aprile sono in vigore dal 4 al 26 maggio, ad eccezione di quelle contenute nell’art. 2, comma 7 (le imprese interessate alla sospensione possono completare le attività entro tre giorni), 9 (le attività propedeutiche alla ripresa delle attività del 4 maggio, possono essere principiate dal 27 aprile), 11 (in base ai dati del monitoraggio quotidiano, le Regioni possono proporre misure restrittive per le attività produttive interessate nelle area dove si manifesta l’eventuale aggravamento), che trovano operatività dal 27 aprile, simultaneamente a quelle del DPCM 10 aprile, valevoli fino al 3 maggio.

Sono salve le eventuali misure più restrittive disposte in ambito regionale.