Il “revenge porn” (dall’inglese revenge, vendetta) è un reato che consiste nella condivisione di materiale pornografico attraverso la rete senza il consenso della persona ritratta ed allo scopo di nuocerle, umiliarla o ricattarla. Il comma 1 punisce (salvo che il fatto costituisca più grave reato) chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza con consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000. Cosa fare in caso di episodi di pornografia non consensuale Cosa fare in caso di episodi di pornografia non consensuale.
Se si è vittima o testimone di revenge porn, è essenziale sapere come agire.
Ecco i passi da seguire:
1)Raccogliere prove: conservare tutte le prove, inclusi screenshot o link, che dimostrino la diffusione non autorizzata dei contenuti può essere utile per le indagini, oltre che per la segnalazione al Garante.
2)Segnalazione al Garante Privacy: utilizzare il link https://servizi.gpdp.it/diritti/s/revenge-porn-scelta-auth per segnalare il caso al Garante per la protezione dei dati personali, che svolge un ruolo fondamentale nel processo di rimozione dei contenuti dannosi.
3)Denuncia alla Polizia Postale: rivolgersi alla Polizia Postale e delle Comunicazioni competente per il territorio e fornire loro tutte le prove raccolte.
4)Supporto legale: consultare un avvocato specializzato in diritto informatico o privacy per valutare le opzioni ed ottenere assistenza nei processi civile e penale, oltre che per la rimozione dei contenuti.
5)Supporto psicologico: cercare supporto psicologico per affrontare il trauma emotivo causato dall’esperienza è fondamentale.