I documenti devono essere dati ai carabinieri anche se in borghese e con auto civetta

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Corte di Cassazione, sentenza n.31684 del 11.08.2010

La Corte di Cassazione con la sentenza in esame ha precisato che viola il codice penale chi rifiuta di dare le sue generalità ai carabinieri anche se questi sono in borghese e a bordo di un’auto civetta. La sanzione non si evita neppure se subito dopo si corre in caserma a fornire i propri dati. La Corte di Cassazione con la sentenza in oggetto ha confermato la condanna di un giovane che non aveva voluto dare indicazioni sulla sua identità personale a due carabinieri che si erano presentati in abiti civili e con una macchina priva dei segni distintivi dell’Arma. I carabinieri erano intervenuti perché avevano ricevuto una telefonata anonima che segnalava un’auto bloccata nel fango. Non è andata però a buon fine l’intenzione del solerte cittadino di dare una mano all’automobilista in panne. L’uomo, uscito dal terreno melmoso grazie all’aiuto gratuito offerto dal conducente di un trattore, è stato condannato a pagare 130 euro di ammenda per essersi rifiutato di mostrare i documenti ai carabinieri. Il ricorrente alla richiesta di farsi identificare era ripartito in tutta fretta dichiarando “io non do niente”. Un comportamento inammissibile – per il supremo collegio – che ritiene non convincente la tesi difensiva, secondo cui l’automobilista aveva dei dubbi sulla reale identità dei militari e si era detto disponibile a consegnare personalmente i suoi documenti in caserma come in realtà era avvenuto. Secondo gli ermellini “non è necessaria la conoscenza della qualifica di pubblico ufficiale del richiedente, ma basta la semplice rappresentabilità da parte di chi rifiuta di obbedire all’ordine, della sussistenza, nel richiedente, della predetta qualifica”. Come dire nel dubbio “pro arma”.