Lo scorso 11 giugno il Consiglio dei Ministri n.51 ha approvato un disegno di legge che delega al Governo l’attuazione di una serie di misure legislative in ambito di diritto di famiglia.
La finalità del ddl -che si compone di otto articoli- caldeggiato dai ministri Bonetti e Catalfo, è quella di «sostenere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrastare la denatalità, valorizzare la crescita armoniosa delle bambine, dei bambini e dei giovani e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile», tenendo conto del principio di progressività economica e della parità di genere.
Tra le innovazioni introdotte dal Family Act, spicca quella dell’assegno universale che il Governo dovrà adottare con decreto legislativo entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge di delega (entro il 30 novembre p.v.). Tale assegno verrà corrisposto alle famiglie con cadenza mensile a partire dal 7° mese di gravidanza e fino al compimento del diciottesimo anno dei figli, ad eccezione dei figli disabili, per i quali non sussiste limite di età. Per i figli successivi al primo e figli disabili saranno, poi, riconosciute delle maggiorazioni.
Inoltre sono previste delle agevolazioni fiscali, corrisposte mediante dei buoni per il pagamento delle rette scolastiche per le scuole dell’infanzia, asili nido, micronidi e sezioni primavera.
Per le giovani coppie fino a 35 anni d’età, in aggiunta alle precedenti misure, il summenzionato ddl prevede che siano erogati dei sostegni per il pagamento dei canoni di locazione inerenti la prima casa.
Ed ancora, sono previste detrazioni per famiglie con figli studenti a carico, bonus per l’acquisto di libri ed una particolare disciplina per i congedi parentali, nonché la previsione di un’indennità erogata dall’Inps per il periodo in cui le madri lavoratrici tornano a lavorare dopo il periodo di congedo obbligatorio.