Anziana signora cade in una buca del marciapiede e ottiene il risarcimento del danno da parte del Comune

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La vicenda nasce da un sinistro accaduto a una donna, all’epoca 75enne, che cadeva a terra mentre percorreva un marciapiede piastrellato senza rendersi conto del dislivello creatosi nel manto. A seguito della caduta, riportava fratture di gravità tale da necessitare l’immediato trasporto in ospedale con conseguente intervento chirurgico.

La donna citava quindi in giudizio il Comune, nella sua qualità di proprietario del marciapiede, richiedendo il risarcimento del danno patrimoniale e non. Il giudice di prime cure rigettava la domanda. Secondo la ricostruzione logico-giuridica offerta dal Tribunale, la donna, con la propria incauta condotta, avrebbe determinato da sola l’evento dannoso e pertanto nessuna responsabilità fosse da imputare al Comune.

La donna ricorre in appello, impugnando la sentenza resa in primo grado. Il Collegio, nell’attenzionare la vicenda, si riporta ad un consolidato indirizzo di legittimità che accoglie la tesi della responsabilità oggettiva come “fortuito oggettivo” e quindi in diritto di essere risarcita.