Lo tradisce e va via di casa: separazione comunque non addebitabile alla moglie

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Il tradimento e la fuga non sono sufficienti per addebitare la separazione. A patto però che la relazione extraconiugale e l’abbandono della casa familiare, arrivino quando vi sia già una perdurante situazione di elevata conflittualità tra moglie e marito, tale da compromettere autonomamente la serenità familiare. 

Applicando questa prospettiva, si può quindi escludere la colpevolezza di una moglie per la rottura con il marito, nonostante sia emerso in modo chiaro che la donna ha tradito il coniuge ed è andata via di casa (Cassazione, ordinanza n. 14591/19, sezione VI Civile), la crisi della coppia non è infatti collegabile ai comportamenti avuti dalla moglie.
Per i Giudici della Corte di Cassazione, è decisiva l’esistenza di «una situazione di estrema e prolungata tensione tra i coniugi, tale da determinare l’impossibilità di prosecuzione di una civile convivenza». È infatti la precaria situazione la vera «causa della separazione», anche perché essa si è concretizzata antecedentemente alla violazione dei doveri coniugali (obbligo di fedeltà e di coabitazione) compiuta dalla donna, pertanto in presenza di questi presupposti la separazione non è addebitabile alla moglie.