La predisposizione di temi sintetici piuttosto che di quesiti a risposta multipla è una prova d’esame idonea

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Tar Catania, sentenza n. 2103 del 24.08.2011

Il Tar Catania con la sentenza in esame ha precisato che la violazione della regola dell’anonimato in un concorso con soluzione di quesiti a risposta multipla non fa scattare l’invalidazione della procedura concorsuale. Questo perché l’eventuale e astratta riconoscibilità dei candidati non può costituire ex se causa di nullità quando non risulta che tale evenienza abbia oggettivamente determinato condizioni di vantaggio rispetto ad altro candidati, incidendo negativamente sui risultati della selezione effettuata. Il principio è stato affermato dal Tar di Catania con la sentenza n. 2103 del 24 agosto scorso. I giudici amministrativi hanno anche affermato che nella fattispecie in esame caratterizzata dall’incerta incidenza della presunta violazione procedimentale sullo svolgimento delle prove, l’esigenza di effettività della tutela giurisdizionale impone l’individuazione di un punto di equilibrio per evitare che il rimedio a un’ingiustizia si traduca in una generalizzata e più grave ingiustizia nei confronti dei candidati che hanno regolarmente svolto l’esame.

Consiglio di Stato, sentenza n. 3718 del 10.06.2010

Il Consiglio di Stato con la decisione in esame ha precisato che la predisposizione di temi sintetici piuttosto che di quesiti a risposta multipla è una prova d’esame idonea. Il Consiglio di Stato, con la decisione in oggetto accoglie l’appello proposto dal ministero della Giustizia, ai fini della riforma della sentenza di primo grado con la quale il Tar ha accolto il ricorso presentato dai partecipanti al bando di concorso pubblico per l’assegnazione dei posti di allievi di polizia penitenziaria, contro la decisione di sottoporre i concorrenti a una prova d’esame diversa da quella prevista dal bando e consistente nello svolgimento di due temi con traccia predefinita piuttosto che in una prova scritta a risposta multipla. Secondo Palazzo Spada la scelta compiuta dall’amministrazione è legittima vista la sostanziale omogeneità tra i componimenti brevi e le domande a risposta sintetica. La richiesta di predisporre un elaborato contenuto in poche righe, infatti, non si discosta dalla ratio posta a fondamento delle domande a risposta sintetica in quanto in entrambi i modi si richiede al candidato di dimostrare in maniera succinta la conoscenza di un determinato argomento.