Telecamere private: per sbirciare sulle strade pubbliche servono motivazioni chiare e circostanziate

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Con la nota del 20 ottobre 2021, la polizia municipale di Arezzo, a seguito della segnalazione di Arezzo Case spa, rappresentava l’installazione, sulla parte esterna dell’immobile assegnato al sig. XX, di due telecamere idonee a riprendere la pubblica via. Con la richiesta di informazioni formulata ai sensi dell’art. 157 del d.lgs. n. 196 del 2003, recante il Codice in materia di protezione dei dati personali e notificata attraverso il Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, veniva avviata un’istruttoria preliminare, invitando il sig. XX a riferire in ordine all’oggetto della segnalazione e contestualmente si delegavano al Nucleo gli opportuni accertamenti. Nel corso delle verifiche effettuate veniva dichiarato che l’impianto di videosorveglianza era stato installato a seguito del verificarsi di episodi di microcriminalità, a protezione delle persone e delle autovetture di proprietà, parcheggiate nelle aree di sosta antistanti, una delle quali di pertinenza del condominio e assegnata al sig. XX. Due telecamere vengono riprese appositamente parti di strada e di aree di sosta pubbliche dove non sono riconoscibili volti oltre la posizione dell’auto e le targhe degli autoveicoli parcheggiati e/o in transito, proprio per scongiurare gli eventi sopra descritti e per poter eventualmente individuare gli autori delle attività criminose svolte nelle adiacenze dell’abitazione.